Si considera questo sistema di taleaggio una tecnica per uso hobbistico, che vuole considerare anche la possibilità di non riuscita. Generalmente nella procedura di taleaggio non consigliamo di usare ormoni radicanti, è consigliato prelevare talee da piante sane.
Un consiglio
Organizzate lo spazio per il lavoro distribuendo gli strumenti che vi serviranno durante questo intervento sulla pianta.
Cosa vi serve?
- Vasi vuoti
- Terriccio
- Sabbia o perlite
- Forbici per potatura
Periodo ideale per le talee
In tutte le stagioni si possono fare le talee, ovviamente bisogna che la pianta presenti la possibilità di farle. Non tutte le varietà presentano allo stesso periodo le talee. Tardo autunno è favorevole a moltissime varietà.
Voglio mettere in evidenza l’importanza dei fori di drenaggio, dettaglio molto rilevante per chi vuole coltivare i garofani in vaso.
Un maggior numero di fori garantisce una buona ossigenazione delle radici ed un buon drenaggio dell’acqua.
Al top risultano essere i vasi con i piedini, proprio perchè garantiscono una circolazione migliore dell’aria nella terra.
Per le talee occorre preparare un terriccio molto soffice e molto poroso.
Di solito si usa fare una miscela con terriccio universale e sabbia -o perlite- al 50-50%.
Diverse varietà di piante, diversi portamenti, ma lo stesso modo di far talea, cambia solo la facilità d’ individuazione del nodo.
Passo quindi a illustrarvi le diverse tipologie di talea per ciascun tipo di garofano nano.
Questa varietà mette chiaramente in evidenza le nuove spunte apicali che possono diventare le nuove talee .
Generalmente si taglia poco più sotto l’inizio della nuova spunta, si pulisce il nodo dalle foglie e si pianta in un vasetto.
Nelle talee apicali è molto importante tagliare nel nodo giusto, generalmente si considera come nodo che poi verrà pulito e interrato quello che presenta il cambio tra parte erbacea a parte semi-legnosa, in quel frangente il callo radicale dovrebbe formarsi più velocemente.
Come nella talea apicale per la preparazione della talea, la differenza è che in alcune varietà si preleva la talea da una cacciata laterale della pianta.
Per il taglio della talea procedere come per apicale.
Nella fase invernale si possono mettere a radicare le talee a basse temperature (+5 / +10 c°) questo procedimento aiuta a tenere molto bassa la traspirazione e quindi la disidratazione delle talee, rendendo più lento il processo di asciugatura del ramo che poi emetterà le radici senza creare marciumi. Nella fase invernale ci sono varietà che si prestano a cedere come talea l’intero ramo legnoso con un apice molto ramificato.Generalmente sono le varietà molto cespugliose che invecchiano con lunghi steli legnosi.
Il procedimento è lo stesso delle talee apicali, cambia la dimensione della talea. In caso di incertezza è consigliato osservare per il taglio il nodo che presenta il cambio tra erbaceo e semilegnoso.
Il procedimento è lo stesso delle talee apicali. Le varietà “coprisuolo”, offrono nel periodo invernale la possibilità di prelevare talee e al contempo, consentono la rigenerazione della pianta madre, che grazie ai tagli, metterà in movimento nuove gemme dal centro garantendo un buon effetto estetico.
Queste sono sicuramente le varietà dove e più difficile individuare una singola talea. Generalmente si strappa una porzione di pianta e si frammenta in modo da avere frazioni ramificate.
Per chi volesse fare le talee nella fase estiva, è consigliato tagliare parte delle foglie per limitare la disidratazione (vedi foto)